Meta rinvia il lancio del suo software di intelligenza artificiale in Europa: il motivo dietro questa scelta.
Recentemente, Meta ha annunciato tramite una nota sul proprio blog che l’Irish Data Protection Commission (DPC) ha richiesto all’azienda di sospendere l’addestramento dei suoi modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Utilizzando, invece, contenuti pubblici condivisi dagli adulti su Facebook e Instagram. Questa decisione, che ha sollevato preoccupazioni all’interno della società, rappresenta un significativo ostacolo per le operazioni in Europa.
La risposta di Meta
Meta, come riportato da Smartworld.it, ha espresso chiaramente il proprio disappunto per questa decisione, definendola “un passo indietro per l’innovazione europea, la concorrenza nello sviluppo dell’IA e ulteriori ritardi che portano i benefici dell’IA alle persone in Europa.”
La società ha anche informato le autorità europee dedicate alla protezione dei dati già a marzo 2024 riguardo alle loro operazioni e metodologie.
Il colosso rimane convinto che il proprio approccio sia “conforme alle leggi e ai regolamenti europei” e sottolinea come la formazione dell’IA non sia esclusiva dei loro servizi, dichiarando di essere “più trasparenti di molte delle nostre controparti del settore“.
Nonostante ciò, la decisione del DPC impone un ritardo significativo nell’introduzione delle funzionalità AI di Meta nel mercato europeo.
L’impatto del ritardo in Europa
L’azienda ha evidenziato che, senza l’inclusione delle informazioni locali, sarebbe in grado di offrire solo un’esperienza di qualità inferiore agli utenti europei.
“Ci impegniamo a portare Meta AI, insieme ai modelli che la alimentano, a più persone in tutto il mondo, anche in Europa. Ma, in parole povere, senza includere informazioni locali saremmo in grado di offrire alle persone solo un’esperienza di second-rade” afferma.
Questo ritardo rappresenta una sfida significativa per Meta, che vede l’Europa come un mercato chiave per l’espansione delle proprie tecnologie di intelligenza artificiale.
In attesa di ulteriori sviluppi, l’azienda di Mark Zuckerberg continuerà a monitorare la situazione e a collaborare con le autorità europee per garantire che le proprie pratiche siano in linea con le aspettative normative.